Pierpaolo MARTINA
Dalla notte dei tempi, la Valle del Vipacco è stata una vera porta d'ingresso verso l'Italia dall'oriente.
Da qui deriva il termine militare di "Soglia di Gorizia" dalla quale si temeva potessero irrompere nella Pianura padana le divisioni del blocco sovietico. Gli anni della Guerra fredda hanno visto la maggior parte dell'Esercito italiano posizionato a difesa del fronte orientale e tutti noi ci ricordiamo le migliaia di militari ospitati nelle numerose caserme del Goriziano (e anche il positivo indotto economico che questo stato di cose comportava).
Era però il periodo anche delle opprimenti servitù militari che condizionavano non poco la vita privata e lo sviluppo economico delle nostre terre.
Grazie all'Associazione Nazionale Fanti d’Arresto e ai suoi volontari che si occupano per passione del restauro, della conservazione e della custodia di alcune costruzioni della fortificazione permanente del confine nord-orientale fino al 1993 presidiate da reparti della Fanteria d’Arresto, Gorizia Attiva Aps ha potuto offrire ai suoi associati e agli amici simpatizzanti una bella visita a due postazioni nella zona del monte Škofnik, uno dei rilievi ai piedi del monte San Michele: la M4 e il PCO.
La M4 è una “postazione per mitragliatrice in cupola a 4 feritoie”, una spessa volta in acciaio atta a ospitare due mitragliatrici . Il PCO è un “Posto Comando Osservatorio”, strutturato su due piani dei quali quello inferiore rappresenta il vero nucleo con il cuore della postazione e dei suoi sistemi di comunicazione e comando. (per maggiori info consultate il sito https://www.associazionenazionalefantiarresto.it/bunker-san-michele/ da cui è tratta la pianta dell'opera difensiva sotto riportata).
Una visita che consiglio per conoscere pezzi della nostra storia e anche per meditare sulle contraddizioni dell'essere umano e su quante energie e risorse, da sempre, l'uomo impiega per progettare strumenti di guerra (in questo caso difensiva)
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