A un mese dalla sua scomparsa, ospitiamo molto volentieri un ricordo di don Sergio attraverso le parole di Franco MICCOLI che ha condiviso con lui l'esperienza di Concordia et Pax
Franco MICCOLI
Don Sergio Ambrosi, assieme a don Gašper Rudolf, don Renzo Boscarol, don Vinko Paljk e tanti altri sacerdoti e laici del Goriziano, è stato l’anima del percorso compiuto dall'associazione Concordia et Pax.
Da sempre il tema della convivenza e del dialogo sul confine è segno di civiltà e di comunione. Dalla seconda metà degli anni ’80 fu recuperata la tradizione del pellegrinaggio mariano a Sveta Gora – Monte Santo come incontro di due chiese (Gorizia e Koper-Capodistria), di due città e di due decanati. Si fa strada l’idea di affrontare cristianamente il silenzio sul dramma delle foibe per eliminarlo come “ostacolo” grave nei rapporti tra le genti del Goriziano.
Il progetto “Sentieri di memoria e riconciliazione”, dal 1999 ci ha fatto conoscere le tormentate vicende della popolazione slovena sotto il regime fascista durante l’occupazione italiana della Slovenia e della Jugoslavia.
L’Associazione ha sempre interpretato e sostenuto con convinzione l’attività della comunità ecclesiale goriziana che ereditava e portava il peso delle conseguenze delle lacerazioni ideologiche del ‘900. Su quei drammatici momenti storici, pur nelle appartenenze e nelle memorie divise di quei decenni, abbiamo privilegiato l’umanità e cercato e promosso percorsi comuni di riconciliazione, di ascolto, confronto, purificazione della memoria perseguendo la verità e la giustizia. Lo testimoniano le cerimonie, i documenti, gli interventi, le cronache e i riconoscimenti ricevuti.
La deposizione nel 1995 della lapide “Concordia et Pax” al santuario di Monte Santo ha rappresentato un punto di arrivo ed una svolta per le nostre popolazioni e comunità. Nel 2000 è stato naturale confluire nell'Associazione che ha trovato sentito consenso alle iniziative con la partecipazione delle popolazioni, degli amministratori e dei governanti che ci hanno accompagnato e confermato nel cammino intrapreso. Ci è stato testimoniato sul Sabotino, alla Transalpina, a Borovnica e dal riconoscimento ricevuto dai tre comuni di Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba.
Possiamo e dobbiamo dire che le drammatiche vicende umane vissute dalle nostre popolazioni italiane e slovene hanno trovato riconoscimento e appartengono al bagaglio storico. Gli storici hanno saputo compiere un sostanziale percorso verso la conoscenza della storia, percorso certamente da portare a compimento con altri gesti ed iniziative, ma, si auspica, avviato in forma definitiva e irreversibile.
Di questo percorso, prezioso per la Chiesa e tutta la popolazione del Goriziano, don Sergio Ambrosi è stato una delle anime e vi ha partecipato fino all'ultimo con sensibilità, con umanità e con fede.
Gorizia, Sant’Anna, 31 ottobre 2025
Veglia di preghiera per don Sergio Ambrosi
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