Al termine di un incontro pubblico partecipatissimo che avrebbe richiesto un luogo con una capienza ben maggiore, torniamo a casa con alcuni punti fermi: la compattezza di tutto l'Alto Isontino in difesa dell'Ospedale di Gorizia e l'evidenza che non sono i numeri, almeno questa volta, a condannare Gorizia quanto valutazioni politiche. La sensazione che si ricava dalle parole dei professionisti che si espongono in prima persona è che non è irragionevole pensare che le eccellenze e i risultati dei reparti goriziani, se oggettivamente considerati, possano portare ad una revisione di quanto preannunciato. Ma lo saranno?
Certo è che il doppio fronte che si è aperto in campo cardiologico e oncologico, per le strette connessioni con il resto dell'organizzazione di una struttura ospedaliera, può essere veramente il colpo decisivo per Gorizia che in questo frangente non ha nemmeno appuntamenti elettorali alle porte come Monfalcone cui difficilmente si creeranno imbarazzi.
Il comunicato ufficiale disponibile sul sito della Regione (al link qui sotto riportato), è destinato a lasciare ulteriori dubbi vista la citazione finale di un professionista già un tempo assessore regionale, che, come una prodigiosa macchina del tempo, riporta le menti dei goriziani ad una fase politico amministrativa che ha segnato il declino di Gorizia come presidio ospedaliero.
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