A proposito della revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, riportiamo qui di seguito una riflessione di Rossella RIZZATTO.
Uno dei motivi che ha mosso la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia risulta essere la costante carenza di medici. Dai dati a disposizione si registra che non vi è una carenza assoluta di medici (media OCSE per 1000/abitanti 3,7 in Italia 4,2) bensì, una carenza di medici nel SSN, mentre, si rileva, un'importante assenza degli infermieri (media OCSE per 1000/abitanti 9,8 in Italia 6,5) dovuta principalmente a un insufficiente numero di iscritti a Scienze infermieristiche, un salario inadeguato e, dal sentore comune, alla mancanza di percepirsi parte di una squadra. Un tanto per attualizzare, servirebbero da 20 a 27 mila infermieri per popolare le nuove strutture.
I giovani medici, invece, tendono a non scegliere più alcune scuole di specializzazione come la medicina di emergenza-urgenza, il laboratorio, la microbiologia e virologia, la patologia clinica, la radioterapia, specialità indispensabili per il funzionamento della sanità pubblica. Certa, infine, rimane la progressiva carenza dei MMG che impatta, per quanto ci riguarda da vicino, migliaia di persone.
Espandere pertanto il numero degli iscritti a medicina senza intervenire sulla fuga dei medici dal SSN produrrà nuovi medici, ma al servizio delle strutture sanitarie private.
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