di Pierpaolo MARTINA
Ancora una volta se ci si ferma al solito gioco di annunci e smentite, di comunicati e di rassicurazioni, è difficile capire cosa stia realmente accadendo ma se si va oltre alle parole credo che tutti noi si sappia dove si rischia di arrivare perché questa è una costante da molti anni solo che questa volta rischiamo di superare il punto di non ritorno perché se chiudere il punto nascita a Gorizia è stato un duro colpo per la città che peraltro ha sempre meno giovani, la chiusura o il pesante ridimensionamento di cardiologia denunciato dal dott. Marini o le penalizzazioni dell'area oncologica evidenziate dal prof. Balani, possono essere decisive in un territorio sempre più anziano e fragile,
Dovrebbe essere definitivamente chiaro che qualunque sia il colore del governo regionale i rapporti di forza sono sempre sfavorevoli per Gorizia.
Sempre ... almeno finché si ragiona in termini di rapporti di forza.
Servirebbe invece ragionare in termini di solidarietà tra territori ed evitare che determinate aree si vedano sempre più sguarnite e schiacciate dagli effetti della gravità triestina e udinese. In questa ottica Gorizia potrebbe ancora esercitare un ruolo anche e soprattutto con le professionalità e le infrastrutture di alto livello che possiede e con gli spazi enormi che ancora (per poco) possiede (e che ad esempio Trieste non ha assolutamente).
La classe politica locale, che da decenni non ha saputo difendere nel tempo un ruolo per Gorizia acconsentendo progressivamente ad un depauperamento della struttura e dell'organizzazione sanitaria, ora ha l'occasione per presentarsi unita. Da domani vedremo se sarà così.
Serve una levata di scudi trasversale e comunitaria, una volta per tutte serve che la politica locale vigili costantemente e non a singhiozzo su quanto si va decidendo ai piani più alti.
Gorizia Attiva appoggia gli sforzi del Comitato Salute Pubblica di Gorizia e cercherà, per quanto possibile, di stimolare una maggiore attenzione trasversale sul tema.
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