L'importanza di un approccio decisionale inclusivo

Pubblicato il 12 dicembre 2024 alle ore 22:18

di Rossella RIZZATTO

Attribuire al cittadino un ruolo di primaria centralità nella vita pubblica attraverso una relazione attiva, non solo è previsto dalla norma, ma è notoriamente l’unico modo di procedere delle pubbliche amministrazioni che consenta di scongiurare l’apertura di nuovi fronti di tensioni, tanto più che, in questo caso, sono coinvolti attori di paritaria importanza e rilievo istituzionale: l’amministrazione locale e l’amministrazione scolastica. Dalla lettura della cronaca, sembra evidente che all’Ente di Decentramento goriziano è mancata fin dall’inizio la predisposizione al dialogo con le comunità scolastiche, privilegiando, invece, la vecchia concezione del rapporto meramente informativo aggravato dalla tempistica della comunicazione a “cose fatte”. Oltre a ciò, è sempre buona cosa far sedere ai tavoli decisionali tecnici dalla comprovata esperienza, in questo caso, di direzione di scuole superiori caratterizzate da laboratori e progettazione tecnologica. Ciò, avrebbe evitato taluni svarioni nell'elaborazione del progetto del servizio scolastico, così come virtuosamente è stato fatto dall’Ente di Decentramento triestino nell’intervento di riqualificazione del complesso immobiliare dell’ex caserma di Via Rossetti da trasformare in campus scolastico con annesso polo sportivo e universitario. Muoversi tra istituzioni con un approccio decisionale inclusivo avrebbe consentito alle scuole goriziane di disporre per tempo di informazioni adeguate per poter arrivare, se possibile, a soluzioni finali condivise o, diversamente, di gestire esplicitamente i conflitti trovando la migliore soluzione possibile; questa mancanza di approccio pesa anche sul il Comune di Gorizia che avrebbe potuto favorire la collaborazione tra le istituzioni mediante l’apertura di un dialogo con i vertici delle istituzioni scolastiche, invece che lasciarsi svuotare del potere di rappresentanza della comunità togliendosi di torno la questione dichiarandosi non competente.

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Commenti

Giovanni
un anno fa

Mi domando perché non si può intervenire trasformando in via Duca d'Aosta quei ruderi pericolosi e decadenti della Caserma Militare abbandonata da anni al degrado portando lì il famoso polo scolastico dove tra l'altro ci sono anche i giardini pubblici del Parco della Rimembranza invece di pensare all' ex Ospedale attaccato al confine di San Pietro.