Pierpaolo MARTINA
Ieri il Corriere della Sera ha pubblicato questa interessante analisi sulla distribuzione nella Penisola delle strutture specializzate nella cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione. Ne deriva un quadro fortemente disomogeneo che spesso costringe le famiglie, già in difficoltà per le sofferenze di una persona cara, a spostarsi per trovare una cura.
Il problema è acuito anche dalla carenza di accoglienza per i più giovani (under 14) e il numero dei casi è purtroppo in aumento anche nella nostra regione. Mancano strutture residenziali in grado di accogliere anche i famigliari per un percorso che non è né semplice né breve.
Lo scorso aprile, otto consigliere in rappresentanza di altrettanti gruppi, hanno presentato in Consiglio comunale una mozione (la potete scaricare qui sotto) che a settembre è stata fatta propria dal sindaco, per sostenere la proposta di creare proprio a Gorizia una comunità residenziale che potrebbe avere una rilevanza anche transfrontaliera.
Non c'è tempo da perdere e aggiungiamo qui che Gorizia ha certamente ancora gli spazi e le strutture (certo spesso da recuperare) per dare una risposta concreta a questa esigenza. Ha soprattutto ancora grandi spazi immersi nel verde nella cd Cittadella sanitaria di via Vittorio Veneto. Spazi che non si trovano altrove. Anche per questo andrebbe preservata la destinazione socio sanitaria dell'intera area dei tre ospedali. Pensiamoci.....domani potremmo accorgerci di aver perso una grande opportunità.
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