Pierpaolo MARTINA
La prospettiva della possibile ricostituzione delle Province quali enti pubblici territoriali elettivi, è certamente più stimolante di quella alla quale mi sono trovato di fronte nel 2016 quando sono stato nominato Commissario straordinario della Provincia di Gorizia, chiamato a traghettare l'ente verso la fase di liquidazione che sarebbe iniziata di lì a poco e si sarebbe conclusa a fine 2017.
Tuttavia credo che possano essere utili tre spunti che posso lasciare all'attenzione di chi deciderà le sorti della nuova Provincia di Gorizia e che derivano proprio dall'esperienza che ho vissuto.
1) Serve il rispetto del principio costituzionale di leale collaborazione tra tutte le Istituzioni, collaborazione che è mancata nell'esperienza precedente;
2) Ora si rischia di discutere di più sul contenitore che sul contenuto; il contenuto da dare ai nuovi enti non è facilmente individuabile perché l'area vasta ottimale è sostanzialmente differente a seconda del tipo di servizio o di attività che si considera e qui entra in gioco l'aspetto dimensionale e pare indispensabile che a Gorizia venga riconosciuta almeno la sua antica area di influenza antecedente alle sottrazioni udinesi;
3) Il suggerimento è quello di fare delle nuove Province un livello amministrativo di supporto e di coordinamento dei Comuni, aiutando gli enti locali di primo livello - i più vicini ai cittadini - a superare le enormi difficoltà in cui oggi si trovano.
Staremo a vedere ma intanto è importante parlarne
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